Marco Ferracin riferisce che per il Gruppo Safe questi feedback sono importantissimi: “Ogni singolo problema segnalato dai produttori costituisce per noi materiale prezioso dato che poi, in quanto gestori dei consorzi Ecoped e Ridomus, abbiamo il compito di migliorare concretamente le filiere del riciclo/recupero dei rifiuti, anticipando le tendenze del mercato e facendo sì che ogni aspetto sia efficiente e sostenibile. Quando le aziende parlano abbiamo sempre le orecchie spalancate, non solo durante i corsi ma anche quando le assistiamo singolarmente per lo sviluppo di progetti concreti di Economia Circolare”.
Il corso si è concluso con una visita di campo nello stabilimento di Stena Recycling ad Angiari, in Provincia di Verona (vedere il video sotto). Stena è un gigante europeo del riciclo: ha base in Svezia ma dispone di succursali in altri 6 paesi europei. Gestisce 6 milioni di tonnellate annue di rifiuti e ha ben 178 impianti a circuito. Una parte dei suoi volumi di riciclo proviene dai produttori associati a Ridomus ed Ecoped. “La visita a Stena è stata la ciliegina sulla torta” commenta Ferracin. “Vedere un processo industriale disegnato su una slide non è sufficiente, il lavoro va visto dal vivo. Nell’impianto di Stena i rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, dopo essere stati privati dei materiali pericolosi, vengono sottoposti a uno speciale processo di triturazione che consente di separare i metalli dalle plastiche. La novità è che lo scorso novembre Stena ha inaugurato ad Angiari un sofisticato impianto per lavorare internamente queste plastiche producendo granuli di ABS, PS e PP. Di fronte alla perfezione dei prodotti finiti ricavabili da questi granulati, i partecipanti del corso sono rimasti a bocca aperta.
E dato che la legge potrebbe presto imporre l’inclusione di una percentuale di materie secondarie in ogni prodotto, molti di essi hanno manifestato l’intenzione di consultarsi con i loro reparti ecodesign per verificare la possibilità di chiudere il cerchio integrando i granulati di Stena nei loro processi produttivi”.
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