Caffè espresso, il mercato dice Italia
Il settore delle macchine per caffè espresso è stato fotografato dal Libro bianco Ucimac
Redazione
Il settore delle macchine per caffè espresso è stato fotografato dal Libro bianco Ucimac
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Le macchine del caffè godono di buona salute. Lo dicono le condizioni di equilibrio gestionale del comparto. Questa è la buona notizia.
Ad annunciarla è il Libro bianco promosso da Ucimac, l’associazione italiana dei costruttori macchine del caffè professionali, federata ad Anima Confindustria. Si tratta della seconda edizione dello studio a cura del comitato scientifico di indirizzo, composto da Ufficio studi Anima, Sda Bocconi, Università Cattolica, Università di Ferrara e Politecnico di Milano.
Dal confronto con i competitor emerge che il settore italiano delle macchine del caffè professionali non teme paragoni a livello mondiale. Il sistema Italia eccelle senza dubbio nel settore “apparecchi e dispositivi per la preparazione di bevande calde o per la cottura o il riscaldamento degli alimenti”.
Una posizione di primo piano di leadership sia in termini di export che di saldo commerciale che ha mantenuto anche durante la crisi economica degli ultimi anni. Supera Germania, Usa e Svizzera e si attesta su un valore medio pari a circa 900 milioni di dollari.
Le fonti per il successo delle imprese del settore passano senza dubbio attraverso l’intensificarsi di azioni verso mercati stranieri in via di espansione. Accanto a queste scelte, che comportano importanti investimenti, tra le possibilità di innovazione strategica vi sono nuove forme di collaborazione con le imprese a valle della filiera.
Tanto più che sui nuovi mercati il vero concorrente è rappresentato non già da imprese simili quanto da produttori di prodotti sostitutivi o complementari, come i produttori di macchine per caffè americano.
Il settore supera Germania, Usa e Svizzera per saldo commerciale e si attesta su un valore medio di 900 milioni di dollari
Una particolare attenzione è stata posta sulla Corea del Sud, dove è stato esportato il maggior numero di macchine nel 2018, sia di tipo tradizionale che di tipo automatico, anche se gli ordini di grandezza sono ancora a favore delle tradizionali.
A partire da alcuni indicatori di bilancio dal database Aida, sono state verificate la performance economica e l’adeguatezza della struttura finanziaria al 31 dicembre 2017. Le imprese del comparto presentano valori medi degli indici di disponibilità. Si registra una crescita media del fatturato con un 2017 su livelli più alti di circa il 35% rispetto al 2013.
Unico segnale che impone qualche cautela è l’incremento della variazione negativa delle vendite, da considerare nel quadro di una stabilizzazione o ripresa generale del settore dopo gli anni più critici.
Lo scorso anno la Corea del Sud è stato il maggior importatore di macchine professionali per caffè made in Italy
Il settore, seppur nella disomogeneità di comportamento delle imprese prese singolarmente o nelle diverse classi dimensionali, mostra la capacità di mantenere adeguate condizioni di liquidità da parte delle imprese, il rafforzamento patrimoniale e la crescente capacità di sostenere il debito.
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