Cicof punta su sicurezza e competitività
La crescente complessità tecnologica dei prodotti accompagna l’esigenza, sempre più sentita, di garantire al luogo di lavoro la necessaria sicurezza per le persone.
di Lucrezia Benedetti
La crescente complessità tecnologica dei prodotti accompagna l’esigenza, sempre più sentita, di garantire al luogo di lavoro la necessaria sicurezza per le persone.
di Lucrezia Benedetti
Il livello tecnologico necessario alla sicurezza dei prodotti non sempre è facile da percepire da parte del cliente finale che per definizione stessa di “competizione industriale” finisce per anteporre a tutto il puro raffronto sul ritorno di investimento. Secondo Cicof, Comitato Italiano dei Costruttori di Forni Industriali federato Anima Confindustria, il futuro presenta una sfida per il comparto: la diffusione della “consapevolezza che la sicurezza è un must” e, oltre alla commercializzazione di soluzioni tecnologiche adatte a garantirla, è necessario un contributo fattivo alla diffusione di facili metodi di raffronto.
Non è semplice conoscere quale sia la corretta applicazione delle norme a cui fa seguito la conformità del prodotto ed è faticoso individuare, sul prodotto stesso, le caratteristiche costruttive e di sicurezza che lo differenziano da altri. Ciascun fabbricante sceglie le soluzioni costruttive che crede più opportune per il prodotto che immette sul mercato, ma molte di queste sono vincolate da provvedimenti normativi di natura obbligatoria che non possono essere oggetto di una scelta volontaria.
Secondo Michele Bendotti, vicepresidente di Cicof (Comitato Italiano dei Costruttori di Forni Industriali) «Trattandosi di impianti di termo-processo, alimentati da combustibili altamente infiammabili e/o esplosivi, la sicurezza è sempre stata uno dei requisiti cardine del settore. La norma di riferimento a livello europeo (EN746) affonda le proprie radici già negli anni ’90 ed è attesa a breve la nuova edizione, mentre in altri paesi (es. USA) vengono utilizzate norme locali».
Anche secondo Andrea Baio, presidente di Cicof, ovviamente la sicurezza è di
primaria importanza «È evidente che, in un contesto industriale di questo genere, la sicurezza è un fattore primario imprescindibile per una progettazione ottimale di macchinari complessi. L’approccio secondo la valutazione dei rischi voluto dalle direttive e regolamenti a livello europeo hanno cambiato di molto l’approccio.
Dal recepimento di tali direttive si è sviluppata negli ultimi anni una serie di normative armonizzate che sono diventate ormai una base per la costruzione di queste macchine articolate. Parallelamente sono state revisionate e articolate norme di prodotto che coinvolgono i singoli componenti a bordo di un forno industriale (come valvole gas di sicurezza, sistemi di monitoraggio fiamma, pressostati e trasmettitori di pressione, regolatori e riduttori di pressione, per fare alcuni esempi) che hanno portato ad avere prodotti certificati che garantiscono livelli di sicurezza adeguati e, al personale, un ambiente di lavoro sicuro e salubre».
La sicurezza è un fattore primario, imprescindibile per una progettazione ottimale di macchinari complessi
Andrea Baio
Enrico Mozzi, vicepresidente dell'associazione, ha sottolineato un altro aspetto importante per il settore «In questo quadro non va dimenticato però che molti dei paesi europei sono fra i maggiori fabbricanti ed esportatori “world-wide” nel settore dei forni industriali. Ma se è vero che esistono, oltre all’area europea già dotata di norme e regolamenti, altre aree del mondo nelle quali vigono norme analogamente stringenti, come ad esempio gli Stati Uniti d’America, il Giappone, l’intero ex “blocco sovietico” e altri ancora, è pur vero che vaste sono le aree mondiali in cui tale impianto legislativo non è presente o è carente.
E con la globalizzazione dei mercati la competizione si è moltiplicata portando alla luce differenti sensibilità sulla materia. L’esistenza o meno di una normativa locale, forte in materia di sicurezza sul lavoro, ha quanto meno influito sulla crescita di eventuali realtà locali: alcune dotate di linee guida comparabili a quelle europee, altre no».
Sempre secondo Mozzi «Questo rappresenta una vera sfida per l’intero comparto. Si può incontrare una concorrenza le cui soluzioni sono ben poco confrontabili (quasi definibile sleale) nelle aree del mondo in cui alla sicurezza non è dato il giusto peso. E si può addirittura assistere all’immissione sullo stesso mercato europeo di prodotti marcati CE, ma non conformi alle norme di sicurezza».
Oltre alla marcatura CE è importante che vengano rispettate le normative vigenti nei paesi a cui sono destinati gli impianti. Preme evidenziare come l’attività di lobby tecnico svolta dal Cecof prima e da Cicof poi aiuti le aziende associate a imporre un gap tecnologico con competitor “low cost”, spesso basati in paesi in forte via di sviluppo
Michele Bendotti
La marcatura CE è una garanzia?
Questo fenomeno non riguarda quindi solo giocattoli o prodotti alimentari il cui richiamo mediatico è ben maggiore, ma anche i prodotti professionali coinvolgendo insieme fabbricanti e clienti europei. Il datore di lavoro, infatti, quale operatore professionale, in Europa, ha la responsabilità di utilizzare attrezzature che siano effettivamente conformi alle normative vigenti, ma spesso la sola evidenza della marcatura CE non offre questa garanzia.
Per questo motivo da Cicof è nata l’esigenza di comunicare agli utilizzatori quali siano le caratteristiche dei forni industriali che è necessario verificare al momento della scelta, in modo da minimizzare/evitare rischi relativi al loro utilizzo e garantire la sicurezza del luogo di lavoro. Sempre secondo Bendotti «Oltre alla marcatura CE è importante che vengano rispettate le normative vigenti nei paesi a cui sono destinati gli impianti. Preme evidenziare come l’attività di lobby tecnico svolta dal Cecof prima e da Cicof poi aiuti le aziende associate a imporre un gap tecnologico con competitor “low cost”, spesso basati in paesi in forte via di sviluppo».
Dello stesso parere il presidente dell'associazione «Cicof ha voluto stendere nel 2020 un position paper sui forni industriali, dove sono riassunte le principali caratteristiche che un impianto di combustione industriale deve avere quando installato. Questo documento è rivolto a molteplici destinatari: all’utilizzatore finale che ha uno strumento per poter meglio valutare le differenze tra diversi prodotti riguardanti le caratteristiche costruttive e di sicurezza, potendo cosìeffettuare una valutazione più accurata quando dovrà scegliere il macchinario sul mercato.
Si rivolge agli organi competenti in materia di verifica della corretta installazione della macchina, i quali possono avere un documento per verificare gli aspetti fondamentali che la macchina deve vedere implementati prima della messa in servizio. Infine, è utile anche ai costruttori che assemblano questi macchinari all’interno di macchinari più complessi.
Prosegue sempre Baio «Abbiamo pensato fosse un buon punto di partenza per mettere un po’ di ordine con uno strumento semplice, molto pratico e discretamente esaustivo. Questo, però, non esclude che debba esserci una conoscenza approfondita della materia da parte di tutti i provider di tecnologia».
Un notevole contributo, sulla garanzia di conformità delle attrezzature di lavoro alle norme applicabili, è costituito Michele Bendotti anche dalla possibilità che sia un ente terzo notificato a certificare, con il proprio intervento, la conformità stessa perché non si può parlare di certificazione se è il fabbricante stesso ad attestare la conformità di un prodotto alla norma applicata.
«Sicuramente è un mercato che sta vedendo l’affacciarsi di competitor nuovi, anche abbastanza agguerriti. Diventa quindi fondamentale che ognuno giochi sul campo con le stesse regole». Precisa Baio «Da questo punto di vista, abbiamo visto come aspetto positivo che molte nazioni extra UE accettano di buon grado la marcatura CE come garanzia di sicurezza di prodotto realizzato a regola d’arte. Stiamo assistendo a una maggiore partecipazione nei Working Groups ISO di queste nazioni, segno che il tema sicurezza sta diventando un argomento sensibile anche al di fuori dei mercati tradizionali.
Non dimentichiamoci inoltre che il nostro è un settore Hard To Abate ormai alle porte di un cambiamento epocale che impatterà decisamente sulla progettazione futura di queste macchine complesse. Da oggi al 2050, la transizione energetica verso un futuro completamente green ci metterà di fronte a nuove sfide in termini di nuovi combustibili (l’idrogeno in primis), emissioni in atmosfera sempre più restrittive, efficienza degli impianti, tema a me molto caro perché ancora relativamente in secondo piano, ma che dovrebbe essere il primo passo da effettuare per un percorso che ci deve portare fino alla neutralità carbonica».
Cicof sarà presente a Thermprocess: padiglione 10, H14.
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