Gende pay gap, ci pensa la nuova direttiva UE
Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 10 maggio 2023 sono state pubblicate, in merito al gender pay gap, le nuove regole sulla trasparenza degli stipendi in busta paga.
Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 10 maggio 2023 sono state pubblicate, in merito al gender pay gap, le nuove regole sulla trasparenza degli stipendi in busta paga.
Non è il primo intervento fatto dall’Unione europea per contrastare la disparità salariale e va sottolineato che, la normativa comunitaria, include le discriminazioni nei confronti delle persone non binarie e, più in generale, la discriminazione intersezionale. La direttiva UE, 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, chiede agli stati membri di introdurre misure volte ad eliminare il gender pay gap entro il 7 giugno 2026.
L’obiettivo della direttiva è quello di scoraggiare e si spera eliminare la differenza retributiva tra uomini e donne perché, anche se nel 2023, in molti paesi, a parità di condizioni, non viene percepita la stessa retribuzione e questo in base al sesso.
Il divario retributivo di genere è ancora molto presente, a volte anche molto elevato, e l’Italia sfortunatamente non è esclusa dalla classifica dove, soprattutto nel settore privato, le differenze si sentono di più.
Cosa cambia con la direttiva UE?
Nello specifico la direttiva impone un principio di trasparenza. Le imprese operanti all’interno dei paesi membri dovranno comunicare le informazioni relative agli stipendi dei lavoratori dipendenti e questi avranno il diritto di
conoscere i dettagli delle retribuzioni medie individuali e generali suddivisi
per genere. Quindi, qualsiasi clausola che impedisca di diffondere la propria
retribuzione è vietata. Più nello specifico prima, durante e anche dopo il rapporto di lavoro, deve essere garantita una trasparenza sugli stipendi in busta paga e pari trattamento retributivo.
La busta paga di un lavoratore e di una lavoratrice assunti dalla stessa azienda, a parità di condizioni, orario di lavoro e inquadramento, deve essere identica. Inoltre, devono essere neutrali anche i sistemi di valutazione professionali tra uomini e donne. Ovviamente le regole devono essere recepite sia dalle aziende pubbliche che da quelle private.
La direttiva UE, 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, chiede agli stati membri di introdurre misure volte ad eliminare il gender pay gap entro il 7 giugno 2026
Nell'Unione europea le donne guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini e il divario retributivo di genere è rimasto immutato negli ultimi 10 anni. Va considerato inoltre che la disparità retributiva espone le donne a un maggiore rischio di povertà e contribuisce al divario pensionistico, che nel 2018 si attestava intorno al 30%.
Per i datori di lavoro che non si adeguano sono previste sanzioni proporzionali alla violazione infranta, ed è previsto il risarcimento per i lavoratori che sono stati danneggiati per danno morale e opportunità perse, comprese le retribuzioni arretrate e i bonus non pagati. Inoltre, le aziende con più di 250 dipendenti devono presentare una relazione annuale sul divario di genere, mentre le aziende con meno dipendenti devono presentarla ogni tre anni.
TAGS