Un’officina che lavora per le aziende
Officina della conoscenza si propone di aiutare le aziende a far fronte alle sfide che caratterizzano il nostro tempo presente.
Officina della conoscenza si propone di aiutare le aziende a far fronte alle sfide che caratterizzano il nostro tempo presente.
Quanto è importante il talento in azienda? E come si coltiva? Officina della conoscenza, fondata da Giulio Zafferri con i soci Edoardo Rovida, Vittorio Leoni, Luciano Beretta e Alberta Vittoria Gianotti, è un consorzio di persone, aziende e università la cui mission è stimolare le persone a coltivare i propri talenti lavorando insieme alle aziende.
L’associazione parte da una verifica dell’interazione fra il business e l’ambiente, così da poter elaborare una business strategy mirata alla valorizzazione del brand.
«Riprendendo le parole di Leonardo del Vecchio, “se un’azienda non segue il passo del tempo presente, invecchia”» commenta Zafferri. «L’unico modo per restare attivi è cambiare sempre. Se continuiamo a fare le stesse cose, a rimanere nella nostra comfort zone, non otterremo nessuna crescita. Pensiamo ai mercati: è anacronistico pensare che internazionalizzare equivalga semplicemente a esportare.
Bisogna considerare il vero valore delle nostre aziende, su grande e piccola scala. Per le piccole e medie imprese, il problema sarà salvaguardare il continuum di impresa. Ciò che è stato fatto finora dagli imprenditori italiani è un lavoro splendido: il passo in più, per molti, è trasformare l’impresa in un capolavoro, fatto dai talenti di chi la compone».
Tutte le aziende possono rivolgersi all’Officina della conoscenza: per Zafferri, l’intervento dell’associazione è in gran parte un lavoro di maieutica, che consiste nell’aiutare le aziende a trovare la giusta via, adatta alle sue specifiche esigenze. Nella convinzione che un’azienda che guarda al futuro deve partire da un’analisi di sé: dove sono oggi? Cosa ho fatto finora? Dove voglio andare, e come?
Un’azienda che guarda al futuro deve partire da un’analisi di sé: dove sono oggi? Cosa ho fatto finora? Dove voglio andare, e come?
Il primo passo è svolgere un’analisi dell’allineamento organizzativo, grazie alla quale è possibile individuare il posizionamento dell’azienda e suggerire gli strumenti adeguati per delineare con consapevolezza e conoscenza la nuova mission. Questi strumenti sono prima di tutto la verifica dell’esigenza formativa dell’azienda: servono sia hard skills sia soft skills.
Competenze che devono essere diffuse, coinvolgendo tutte le persone in ambito gestionale e relazionale, a tutti i livelli. Quali sono le soft skills necessarie nell’impresa 4.0? Secondo Giulio Zafferri «Oltre alle più tipiche possiamo aggiungerne di nuove: la creatività, cioè l’abilità nel trovare soluzioni innovative. Trovare un equilibrio tra situazioni opposte, e poi gli aspetti umanizzanti della tecnologia.
Da qui – prosegue Zafferri – poter procedere allo sviluppo diuna “intellectual fusion” che può avere impatto anche sul ciclo di vita del prodotto. Per individuare le soft skills specifiche per l’industria meccanica, è fondamentale conoscere l’utilizzatore finale. Il focus oggi non è più sul prodotto, ma sul cliente. Per avere clienti non basta un prodotto: quello che conta è la relazione e le persone possono crearla».
Officina della conoscenza si pone come obiettivo quello di aiutare le aziende a far fronte alle sfide che caratterizzano il nostro tempo presente: dalla crescita esponenziale della tecnologia digitale ai nuovi modelli di organizzazione, produzione e relazione con il mercato; dalle sfide per combattere il cambiamento climatico puntando sulla sostenibilità, alla crescita demografica nei paesi emergenti e decrescita nei paesi occidentali.
Nel 2019 è stato lanciato il progetto Continuum, che pone in evidenzia l’esigenza di un cambio di paradigma. «Oggi, per generare valore e vantaggiocompetitivo, riteniamo indispensabile adottare e implementare un modello di business innovativo, ovvero Performance vs Purpose e non più Production vs Profit» propone il fondatore.
«Sono aziende che scelgono di andare oltre l’obiettivo di profitto e si adoperano per fornire un positivo impatto per i dipendenti, alle comunità in cui operano, all’ambiente, alla sostenibilità e quindi a tutti gli stakeholder».
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