A che punto siamo con la parità?
Lo scorso 18 settembre è stata la giornata mondiale del gender pay gap,
cioè la giornata internazionale sulla parità retributiva istituita dall’ONU nel 2019, per sensibilizzare rispetto a questo tema.
di team ICIM
Lo scorso 18 settembre è stata la giornata mondiale del gender pay gap,
cioè la giornata internazionale sulla parità retributiva istituita dall’ONU nel 2019, per sensibilizzare rispetto a questo tema.
di team ICIM
Le disuguaglianze salariali sono ancora presenti tra uomo e donna e questa giornata mette in luce il divario e spinge affinché scelte politiche puntino al raggiungimento della parità retributiva nel mondo del lavoro.
Il gender pay gap, cioè il divario retributivo di genere, rappresenta la differenza media di retribuzione lorda oraria tra donne e uomini. Molteplici fattori sono coinvolti, uno tra i tanti la disparità nell’accesso a posizioni lavorative ben retribuite, differenze di carriera e ostacoli nel raggiungimento di incarichi di vertice. Sono stati compiuti dei progressi significativi, ma solo in alcuni paesi, mentre altri continuano a lottare contro questa disuguaglianza che penalizza le donne. Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2022 il divario di genere era pari al 12,7% nell'Unione europea, vale a dire che le donne guadagnavano in media il 12,7% in meno all'ora rispetto agli uomini.
In Europa come va?
Tra i paesi dell'Ue il divario retributivo di genere varia considerevolmente, ad esempio nel 2022, l'Estonia ha registrato il gender pay gap più elevato pari al 21,3%, seguita da Austria (18,4%), Svizzera e Repubblica Ceca (entrambe al 17,9%). In Germania, il divario è stato del 17,7% e in Francia del 13,9%, mentre il Lussemburgo ha registrato un gender pay gap negativo (-0,7%), ovvero le donne hanno guadagnato leggermente di più degli uomini.
I paesi con il divario retributivo più basso sono stati Italia, Romania e Belgio, tutti con un gap inferiore al 5%. Sempre stando agli ultimi dati Eurostat, il divario retributivo di genere è generalmente più basso tra i giovani lavoratori che entrano nel mercato del lavoro rispetto ai dipendenti più anziani e questo divario tende ad aumentare con l'età. Il motivo principale è dovuto alle interruzioni di carriera, infatti molte donne nel corso della loro vita lavorativa devono mettere in pausa la carriera, due esempi possono essere la maternità o la cura di familiari.
Tra il settore pubblico e il settore privato, nel 2022, nella maggior parte degli Stati membri dell'Ue, il gender pay gap è risultato più elevato nel settore privato rispetto al settore pubblico. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato dal fatto che, le retribuzioni nel settore pubblico sono determinate da griglie salariali trasparenti che si applicano equamente a uomini e donne. Nel settore privato, il gender pay gap varia dall’8,1% in Belgio al 20,5% in Repubblica Ceca, mentre nel settore pubblico il divario va dal -0,2% a Cipro al 16,1% in Ungheria.