Estendere il bonus fiscale per l’efficienza energetica anche a rubinetti, soffioni e vasi. È l'obiettivo del "bonus rubinetti", un'idea prevista da alcune proposte di modifica della legge di Bilancio presentate alle commissione in Senato che va nella direzione di un uso più efficiente dell’acqua e dell’energia. E che ha ricevuto per questo l’apprezzamento del mondo industriale. Nei prossimi giorni la Commissione Bilancio esaminerà le proposte, che hanno già superato il vaglio di ammissibilità. La Manovra proseguirà poi il suo iter tra Senato e Camera, che dovrà concludersi entro il termine ultimo fissato al 31 dicembre.
Cos'è il Bonus Rubinetti
La proposta di estendere a rubinetti, soffioni e vasi l’incentivo viene da diverse anime della maggioranza. Gli emendamenti presentati (sia dal PD che da Italia Viva) puntano a offrire a chi ristruttura casa una detrazione fiscale del 65% sull’acquisto di rubinetti, soffioni e vasi che garantiscano un effettivo risparmio idrico rispetto ai vecchi.
In particolare la detrazione si applica «per le spese documentate effettuate per l’acquisto e la posa in opera di rubinetteria sanitaria con portata di erogazione uguale o inferiore a 6 litri al minuto, soffioni doccia e colonne doccia attrezzate con portata uguale o inferiore ai 9 litri al minuto, cassette di scarico e sanitari (vasi) con volume medio di risciacquo uguale o inferiore ai 4 litri».
Requisiti che possano garantire, quindi, l’utilizzo di meno acqua rispetto a rubinetti e soffioni tradizionali garantendo lo stesso livello di comfort.
Lo sconto fiscale – si legge negli emendamenti – coprirebbe le spese sostenute «dal 1º gennaio del 2020 al 31 dicembre del 2022, fino a un valore massimo di spesa di 3.000 euro».
Un incentivo importante per l'ambiente
L'idea, dunque, punta a migliorare l’efficienza degli apparecchi (per la meccanica sono interessanti soprattutto rubinetti e soffioni) attraverso il loro rinnovo. Ma la misura non avrebbe soltanto il merito di stimolare il mercato, molto più importante sarebbe infatti l’impatto a livello di sostenibilità ambientale.
Da qui l’apprezzamento arrivato dal mondo dell’industria. Anima Confindustria, Federlegno Arredo e Confindustria Ceramica, hanno guardato con favore all’iniziativa parlamentare e hanno espresso alle istituzioni l’importanza del tema. Un utilizzo più razionale dell’acqua, infatti, impatta su tutto il potenziale di efficientamento delle case, e comprende di conseguenza anche una riduzione dell’energia necessaria per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria.
In questo senso il bonus rubinetti si inserirebbe in un sistema di incentivazione attivo da anni sulle tecnologie impiantistiche. Con risultati importanti. Nel 2018 – si legge, per esempio, nel rapporto sull’efficienza energetica dell’Enea – sono stati incentivati attraverso il meccanismo dell’Ecobonus circa 335.000 interventi, con oltre 3,3 miliardi di euro di investimenti attivati, di cui più di un quarto destinati alla climatizzazione invernale. Senza contare il Conto Termico. Interventi che nell’insieme hanno conseguito l’anno scorso risparmi energetici pari a 1.155 GWh/anno.
Un’etichetta volontaria per informare sul consumo d’acqua
L’industria meccanica ha investito da tempo nella sostenibilità delle proprie tecnologie, impegno che nel caso dell’acqua si è tradotto già anni fa nel lancio di un’etichettatura Water Label, voluto per migliorare il consumo di acqua e le prestazioni di rubinetti, valvole e soffioni. L'etichetta Water Label è infatti uno schema volontario di etichettatura europeo avviato dai produttori di rubinetti e valvole con l’obiettivo di informare i consumatori sul reale consumo d’acqua dei prodotti.
Rubinetti e valvole, i numeri del settore in Italia
Il settore valvole e rubinetti in Italia continua a investire. Secondo l’ufficio studi Anima, nel corso del 2018 i volumi di investimento sono aumentati addirittura del 14% e si prevedono stabili per il 2019. Il settore ha inoltre registrato nel 2018 una crescita del valore della produzione del 2,1%, e si prevede un'ulteriore crescita per il 2019 (+1,7%). Le esportazioni sono cresciute del 2,7% nel 2018 e si prevede un aumento del 2% per il 2019. Sostanzialmente invariata l'occupazione l'anno scorso, si prevedono gli stessi livelli anche per quest'anno.
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