In occasione dell'appuntamento fieristico che dal 4 al 9 ottobre a Milano si terrà a Fieramilano, sono stati presentati gli ultimi numeri della produzione italiana. Si prevede una crescita per la produzione di macchine utensili del 21,6%, toccando quota 6,3 miliardi di euro, dati di gran lunga più positivi di quelli rilasciati a luglio. Il consumo interno dell’industria italiana della macchina utensile, sempre secondo le previsioni del centro studi Ucimu, raggiungerà il 27,9%, vale a dire 4,55 miliardi di euro, di poco sotto al 2019 con 4,85 miliardi di euro.
I numeri certo non eguagliano quelli raggiunti nel 2019 con 3,59 miliardi di euro, risultato ottenuto dall’andamento dell’export che segna un +18,7% se si guarda ai dati del 2020, ma il 53,9% è rappresentato del valore della produzione pronosticata. Al primo posto tra i clienti abbiamo la Germania, seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina, anche se con un segno meno, così come per Spagna, Austria e Canada. Nella classifica dei primi cinque stati con maggior importazione di macchine utensili italiane troviamo anche Polonia e Francia.
L’Italia si aspetta quindi un periodo di ottimismo e, come ha sottolineato Barbara Colombo, la presidente Ucimu «l’Italia da sempre, ha un ruolo di primo piano nel panorama internazionale di settore. È infatti quarto nella classifica mondiale dei produttori e degli esportatori e quinto tra i consumatori. Le previsioni lasciano ben sperare, ci stiamo avvicinando ai risultati pre Covid. Possiamo dire che il momento economico per il nostro paese, così come per il settore, è decisamente favorevole anche grazie alla disponibilità degli incentivi governativi previsti per chi acquista nuova tecnologia di produzione, 4.0 e tradizionale. Gli incentivi stanno dando frutti e si spera che abbiano tempo prolungato. Ci auguriamo che non creino picchi, che sarebbero poi difficile da gestire. Le officine stanno cambiando e si stanno muovendo in quella direzione».
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