Le previsioni 2021 hanno visto le esportazioni tornare ai livelli del 2019 con 2.100 milioni di euro e 2.110 nel 2021, la produzione invece toccare i 2.760 milioni di euro sempre nel 2019, fino ad arrivare a 2.750 milioni euro nel 2021. Percentuale positiva anche per l’export passato da un 76% per il 2019 ad un 77% per quest’anno, toccando un 74% nel 2020.
Se oltreoceano si stanno muovendo per dare stimolo al mercato, in Italia, stiamo facendo altrettanto, soprattutto durante il biennio trascorso, ma da parte dell’Europa, c’è stato supporto? «Sicuramente possiamo affermare che il nostro settore è stato ben supportato soprattutto in Europa e dallo stato attraverso finanziamenti o contributi» A fare il punto della situazione è sempre Sergio Casagrande «Confidiamo che le agevolazioni in essere siano estese anche nel prossimo futuro per mantenere motivate le imprese nella valutazione degli investimenti». Quindi confidante nel supporto statale, ma come vedere il Pnrr e pensate di intercettarlo? «Il Pnrr ha ed avrà un’influenza diretta sulla clientela del nostro settore, portata ad esempio dagli investimenti sul rafforzamento dell’alta velocità ferroviaria e la creazione di nuovi poli logistici. Questo richiederà la modernizzazione delle attrezzature da impiegare e di conseguenza il necessario adeguamento».
Invece, per quanto riguarda un problema diffuso, che non è ancora rientrato e minaccia la ripartenza: gli approvvigionamenti di materie prime, come sta toccando il vostro settore? «La nostra filiera di fornitori è colpita dal problema delle materie prime e approvvigionamenti in generale, di conseguenza la nostra azienda ne è coinvolta». Ma quanto si ripercuote su di voi questo fenomeno? «Questa difficoltà, sommata all’aumento dei prezzi (sempre difficile poi trasferirli all’utilizzatore finale), sta impattando la nostra produzione. Dobbiamo però dire che, in quanto ai termini di consegna, al momento non accusiamo di rilevanti conseguenze grazie al nostro impegno e volontà di mantenere il rispetto dei termini contrattuali».
Rimane quindi una situazione difficile, ma sotto controllo «Si, riteniamo sia un momento particolare e temporaneo visto che tutto il mondo ne è coinvolto» Continua lo chairman di Casagrande Group «non pensiamo sia un mutamento strutturale. Il dato a nostro avviso si potrà confermare o meno nel primo trimestre 2022».
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