Si chiama “Led”. Non ha a che fare con l’illuminazione, ma con la riduzione dei consumi sì. L’acronimo si legge “Low energy day”, un ciclo di seminari pensato e organizzato da Assopompe con CeSMA per favorire la diffusione delle norme, dei regolamenti e degli sviluppi tecnologici in tema di risparmi energetici tra i gestori delle reti idriche e delle multiutilities, in particolare tra gli ingegneri incaricati della progettazione degli impianti di pompaggio per acque chiare e acque reflue.
Il primo appuntamento è stato organizzato il 22 Ottobre con Gori, gestore del Servizio Idrico Integrato dell'Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano della Campania, che accogliendo la proposta di Assopompe, ha dimostrato di avere tra i suoi principali obiettivi quello di rendere efficiente, efficace ed economica la gestione della risorsa acqua. Ad aprire l’evento rivolto a tecnici e amministratori delle Water Utilities ci ha pensato Armando Carravetta, docente di Idraulica all'università Federico II di Napoli, da anni collaboratore di Assopompe.
Nel corso della mattinata è stata spiegata l'importanza che ricoprono i nuovi investimenti nel settore per i costruttori. «L'associazione europea dei costruttori di pompe Europump ha lavorato molto nell'ultimo decennio sull’ implementazione dell'Ecodesign» ha spiegato Carravetta, «Questo rappresenta uno degli strumenti con i quali l'Unione Europea vuole affrontare il problema del cambiamento climatico. La riduzione dell'uso di energia, nell’ambito dei sistemi di pompaggio, viene affrontata in tre modi: migliorando l'efficienza del prodotto (product approach), utilizzando sistemi di controllo integrati (extended product approach), ottimizzando il comportamento del sistema di pompaggio all'interno della rete idrica (system approach)».
Sono stati poi presentati i riferimenti normativi attualmente in vigore ed altri in fase di pubblicazione, evidenziando inoltre che, attraverso l’automazione dei sistemi, è possibile ridurre notevolmente l'energia assorbita nelle diverse fasi del ciclo idrico integrato: captazione, trasferimento, distribuzione, drenaggio e trattamento.
Armando Carravetta ha proseguito precisando che «i costruttori hanno già innovato i loro prodotti secondo i nuovi requisiti minimi di efficienza basati sul product approach. I successivi due livelli di implementazione dell'ecodesign richiederanno un ulteriore sforzo per considerare il gruppo pompa-motore-controllo come un prodotto nuovo da ottimizzare e per individuare criteri di automazione del sistema di pompaggio per una perfetta integrazione con la rete idrica».
La riduzione dell'uso di energia si affronta con una migliore efficienza del prodotto, utilizzando sistemi di controllo integrati e con un corretto utilizzo del sistema di pompaggio all'interno della rete idrica
Sul territorio campano, nello specifico nel napoletano, sono presenti diverse realtà che rappresentano un’eccellenza italiana. Sono poche, tuttavia, le industrie nei settori della meccanica tradizionale e si soffre, come nel resto d'Italia, di un cronico ritardo negli investimenti per le infrastrutture. Allo stesso tempo, la preparazione universitaria, forte di una consolidata tradizione, riesce a garantire degli ottimi livelli, in particolare nelle discipline scientifiche, cercando una formazione strettamente legata con il contesto produttivo internazionale.
Ed è sempre Carravetta a fare da portavoce anche a queste iniziative. «Ciò che ci sta consentendo di superare il problema del contesto esterno è l'investimento costante nella innovazione. Il nuovo polo universitario della Federico II, sorto nell'ex area industriale di Napoli Est raccoglie i laboratori più avanzati, che richiamano studenti su discipline innovative, come nel caso della Apple Developer Academy, o che si aprono a ricerche scientifiche e collaborazioni con tutto il mondo. Il laboratorio da me diretto, l'HELab - Hydro Energy Lab, è stato creato e certificato per la qualifica delle pompe e dei gruppi di pompaggio secondo la direttiva EC 547/2012 sull'Ecodesign.
Questo laboratorio rappresenta ora un riferimento per i costruttori italiani, ha fornito supporto nello sviluppo di standard europei, è un efficace strumento per il finanziamento di progetti internazionali».
Sono poche, tuttavia, le industrie nei settori della meccanica tradizionale e si soffre, come nel resto d'Italia, di un cronico ritardo negli investimenti per le infrastrutture
Altro punto toccato durante il seminario è stato il progetto Redawn che nasce come finanziamento europeo per l'area interregionale atlantica, che include Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Regno Unito. È finalizzato alla riduzione dei consumi energetici delle reti idriche, tramite impieghi innovativi delle elettropompe, che possono essere impiegate per il recupero dell'energia dissipata nelle valvole di regolazione. Il professor Carravetta è potuto poi entrare nel dettaglio del progetto, considerando la sua partecipazione e il coinvolgimento di Assopompe. «Il gruppo di lavoro da me diretto presso la Università degli Studi di Napoli Federico II è stato chiamato a partecipare come unità esterna all'area atlantica per l'unicità delle competenze che ha in questo settore. Nel momento in cui con Assopompe abbiamo deciso di sviluppare questi seminari per le multi utilities, è stato logico coinvolgere anche il progetto Redawn per mostrare l'importanza della innovazione in un settore legato, fino a oggi, a scelte progettuali e gestionali molto tradizionali».
Nel corso del 2021, Assopompe e CeSMA si sono prefisse l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’iniziativa Led e proporla in maniera strutturata a tutte le multiutilities del territorio italiano. Assopompe e CeSMA sono infatti fermamente convinte sia la modalità migliore di contribuire al raggiungimento dei target di risparmio energetico comunitari, perché permette di favorire l’implementazione sul campo delle più efficaci soluzioni tecnologiche a beneficio sia dell’utilizzatore che dell’intera collettività.
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