La fiera tecnologica del settore manifatturiero all'interno dei padiglioni di Fiera Milano
09 ott 2018
Milano, 9 ottobre - Inizia oggi all'interno della Fiera Milano di Rho la 31esima edizione della BI-MU, la vetrina di riferimento dell'industria manifatturiera che presenta le ultime novità nell'automazione di fabbrica e di processo, nella strumentazione, nella produzione e componentistica elettronica.
Questa edizione della BI-MU si caratterizza per la proiezione verso il mondo digitale e le interconnessioni tra le nuove tecnologie. Più di mille imprese, provenienti dall'Italia e da 27 Paesi, di cui il 30% sono nuovi espositori, in una fiera che si estende su oltre 100mila metri quadri (+10% rispetto all'edizione precedente). Quest'anno è presente anche il gruppo FCA, alla sua prima partecipazione al BI-MU. Previsti più di 70mila visitatori in cinque giorni e 250 buyers provenienti da 22 Paesi.
La fiera è divisa in due sezioni: BI-MU+ dedicata alle nuove tecnologie e BI-MU Active che dà spazio alle startup. Il 40% delle oltre mille imprese espositrici sono straniere. Si contano più di 4000 macchinari per circa 500milioni di produzione al valore.
L'Italia dimostra di avere una forza sempre maggiore, sia all'interno che oltre i propri confini. Il settore manifatturiero italiano registra 9miliardi di euro di fatturato e occupa il quarto posto al mondo per quanto riguarda la produzione, il terzo per l'esportazione, il quinto posto per il consumo di macchine utensili. Il 2017 registra +16,1% di consumo e si prevede un ulteriore +13 alla fine del 2018.
«Ringraziamo il Piano nazionale Industria 4.0, in un mercato dove le macchine erano sempre più vecchie — afferma il presidente di UCIMU Massimo Carboniero al convegno di apertura di BI-MU — ma c'è la necessità di renderlo più accessibile. Secondo uno studio UCIMU, solo il 46% delle aziende ha beneficiato del Piano 4.0». E sarebbero soprattutto le imprese di dimensioni medio-piccole ad avere più difficoltà ad accedere ai finanziamenti. Viene toccato anche il discorso del mondo del lavoro, in un settore che fatica a trovare personale con competenze specifiche in ambito tecnico e tecnologico. «La formazione è importante — prosegue Massimo Carboniero — sia per chi già lavora, ma soprattutto per i giovani. Nel nostro settore fatichiamo a trovare giovani preparati in studi tecnici, meccanici, meccatronici o informatici.»
Il segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici (FIM CISL) Marco Bentivogli afferma a riguardo: «Il lavoro del futuro necessita un foglio bianco, nuovi paradigmi; non si possono riscrivere i vecchi lavori. Le nuove tecnologie creano sempre scompensi nei primi momenti, ma il lavoro c'è, tanto che il 42% delle aziende non trova figure adatte. La tecnologia è una grande opportunità, ma il paese è fermo e il sistema educativo è indietro».
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