Un'elettropompa, intesa come un insieme idraulica ed elettrico, si configura come Aee.
01 ago 2018
c.f.
Sono cambiate le regole per il riciclo dei RAEE, ecco cosa significa per le tecnologie della meccanica. Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 716.
Un'elettropompa, intesa come insieme costituito da parte idraulica e motore elettrico, si configura come Aee, ciò rende chi immette sul mercato l'elettropompa un produttore di Aee.
Che si tratti di elettropompe centrifughe o volumetriche, destinate a impianti industriali, Oil&Gas o civili, ci sono però dei principi generali che possono essere applicati per escludere o includere la tecnologia dal regime aperto.
L'associazione Assopompe, che ha lavorato con il consorzio Raee Ecoped a un position paper, ha individuato i criteri guida.
- Le elettropompe con potenza superiore ai 160 kW o con dimensioni maggiori di 15,625 m3 si possono ritenere escluse dal campo di applicazione della Raee in quanto ricadenti nelle esclusioni previste per gli utensili fissi di grandi dimensioni o per le installazioni fisse di grandi dimensioni.
- Le pompe con motore endotermico assemblato e le pompe ad asse nudo non sono considerate apparecchiature elettriche o elettroniche.
- La componentistica (come motori elettrici, quadri elettrici, controlli, ecc.) fornita dal costruttore di pompe insieme alla pompa, sia già assemblata che a scopo di assemblaggio da parte di un terzo, sono dichiarati ai fini Raee dal soggetto che immette sul mercato l'elettropompa.
- Le pompe con motore elettrico sia integrato che assemblato o fornite insieme al motore (a ed eventuale componentistica aggiuntiva) da assemblare, sono a tutti gli effetti delle Aee.
Le pompe che sono destinate a diventare parte di un'altra apparecchiatura finita (es. circolatori integrati in caldaia, elettropompe integrate in lavastoviglie o macchine alimentari, etc.) sono escluse dal campo di applicazione della Raee in quanto componenti.
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