In Italia abbiamo assistito a un aumento della produzione di macchine professionali per caffè espresso.
26 giu 2019
Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 720
In tutto il mondo, l'universo del caffè è in continua evoluzione, tra nuovi trend e nuove tipologie capaci di affiancarsi al tradizionale e intramontabile espresso. Proprio come accade al Sic (Salone Internazionale del Caffè), storico appuntamento ospitato all'interno di HostMilano (a Fieramilano dal 18 al 22 ottobre 2019).
Cold brew, nitro e specialty. E poi ancora, monorigine ed estrazioni alternative. Un mondo, quello del chicco nero e delle sue mille sfaccettature, che torna quindi ad essere protagonista tra i padiglioni di Fieramilano non solo con tutte le più importanti aziende del settore, ma anche attraverso una lunga serie di eventi, contest e iniziative rivolte alla formazione; pensate per offrire a baristi e addetti ai lavori il più completo panorama a livello globale su trend e caratteristiche del caffè del terzo millennio.
Il commercio mondiale del comparto tocca il record di 17 miliardi di euro
Che tutto ciò che ruota intorno al caffè sia in piena salute, non solo in Italia ma un po' ovunque ai cinque angoli del pianeta, lo confermano anche i dati. Secondo il Sistema informativo Ulisse, il commercio mondiale del comparto Caffè - Macchine per caffè - Vending machine ha raggiunto nel 2018 un nuovo massimo, superando quota 17 miliardi di euro (l'aumento medio nel decennio in corso è stato prossimo al 10% annuo).
I dati dell'Ufficio studi di Anima Confindustria mostrano, in Italia, un aumento della produzione di macchine professionali per caffè espresso del 4,8% nel 2018, mentre l'export cresce del 5,8%. E non è tutto, perché le prospettive di crescita dell'intero settore riguardano anche gli anni fino al 2022 (+6.1% medio annuo in euro). In buona salute appaiono in particolare i segmenti Premium-Price (nel periodo 2008-2018 il loro market share è passato dall'11.2% al 25.7% del totale mondiale) e quelli di fascia medio-alta, che hanno aumentato di quasi 7 punti la propria incidenza rispetto a dieci anni prima.
Per quanto riguarda l'export a livello mondiale, a trainare la domanda di importazioni a elevato valore aggiunto sono mercati come Francia, Regno Unito, Germania, Olanda, Spagna, Canada e Usa, a cui si sono aggiunti negli ultimi tempi Cina e Hong Kong, Sud Corea, Emirati Arabi Uniti e Australia.
Tra le mete delle vendite italiane del comparto - con 2,7 miliardi di euro nel 2018, il Belpaese si conferma il leader di mercato a livello globale nelle esportazioni Premium-Price, e specificatamente nei segmenti dei distributori automatici - ci sono soprattutto Germania, Francia, Stati Uniti, Russia (in crescita), Regno Unito e Austria.
Anche in Italia si fanno strada specialty ed estrazioni alternative
Di certo, quest'anno non sarà la produzione il problema del caffè. Con l'Arabica più abbondante che la Robusta, a livello generale il chicco nero sarà nuovamente in surplus rispetto al consumo del tostato (ipotizzato a 165 milioni di sacchi). Piuttosto, sottolineano gli esperti, il problema potrebbero essere i prezzi, sempre troppo bassi, secondo una tendenza iniziata già nel 2018. Sul fronte del consumo, invece, oltre all'immortale espresso, anche in Italia si fanno strada le nuove frontiere dello specialty coffee e delle estrazioni alternative.
Merito certo dell'arrivo di un colosso come Starbucks, ma anche di una pattuglia sempre più folta di baristi in grado di proporre, come dei veri e propri sommelier, prodotti diversi, raccontando a chi sta dall'altra parte del bancone le qualità intrinseche di ogni proposta.
Ma quali saranno i must have della prossima estate? In prima fila il Cold Brew, il caffè estratto a freddo. Puro o con cocco, latte, latte di mandorle, acqua tonica, spremuta o chinotto, è la base ideale per mix alcolici o analcolici, preferito al caffè shakerato per la sua semplicità e l'assenza di zucchero, oltre che per l'inconfondibile aroma.
Non da meno sarà il nitro coffee, il caffè all'azoto che ha conquistato gli Stati Uniti, il nord Europa e l'Asia, e che si appresta a sbarcare sempre più massicciamente anche in Italia. Con una densa crema in superficie, al pari di una birra stout, promette di essere la preparazione ideale per diventare la bevanda dei mesi più caldi, grazie alla freschezza e alle proprietà dissetanti.
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