Il 60% dell'export italiano in Messico è meccanica

Intervista al console Marisela Morales

04 dic 2015

Laura Aldorisio

L'Italia esporta verso il Messico 3.080 milioni di euro. Il 60% è meccanica.Dal 2009 al 2012 sempre in crescita per poi conoscere una leggera flessione. Nel primo semestre 2015 l'export verso il Messico, limitatamente ai prodotti della meccanica rappresentati da Anima, ha superato i 148 milioni di euro.
Valvole e rubinetteria sono i più richiesti dal Paese sudamericano. Seguono le turbine a gas, le macchine edili stradali, minerarie, la climatizzazione e gli strumenti per il sollevamento e la movimentazione delle merci.

Abbiamo incontrato il Console del Messico, Marisela Morales, in Italia.

Quali sono le caratteristiche messicane che chiedono le tecnologie italiane?
Le ampie risorse naturali ancora non utilizzate, una prospettiva di regolamentazioni di lungo periodo, quasi unica fra i paesi industrializzati, e una domanda elettrica prevista in forte crescita, fanno del mercato messicano uno dei più attrattivi del mondo in questo ambito. Il Messico offre alle imprese italiane ampie opportunità di mercato, sia per quanto riguarda le forniture, che per quanto riguarda la componentistica e i servizi. Il Messico, fondamentalmente basato sul petrolio che fornisce più del 50% dell'energia del Paese, sta da tempo diversificando il proprio mix energetico. I fattori determinanti che hanno portato a intraprendere questa strada sono stati la diminuzione delle riserve petrolifere e, di conseguenza, gli ingenti investimenti che lo Stato avrebbe dovuto sostenere per riportare i propri stabilimenti petroliferi ai livelli di efficienza del passato.

Come e con quali sviluppi i settori Oil&Gas ed energia stanno registrando uno sviluppo interessante nel paese messicano?
Le fonti pulite contribuiscono ad oggi al 5% dell'energia elettrica prodotta in Messico, ma il Paese prevede uno scenario di forte crescita in quest'ambito. Nel 2012 è stata promulgata una delle leggi più ambiziose a favore della lotta ai cambiamenti climatici, che prevede due obiettivi specifici quali raggiungere una produzione da fonti rinnovabili pari al 35% dell'elettricità prodotta entro il 2024 e ridurre del 30% le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2020.
Il presidente Enrique Peña Nieto ha dichiarato inoltre di voler allargare il coinvolgimento degli investitori stranieri nel settore energetico al fine di raggiungere questi target. Esistono ampie risorse naturali ancora non utilizzate: si stima un potenziale eolico di circa 50 GW (la capacità installata a fine 2012 è poco meno di 1,5 GW, mentre l'obiettivo governativo è di 12 GW) e un potenziale solare di 45 GW (la capacità installata attuale è di una trentina di MW e si punta ad arrivare a 7 GW).
Nell'ultimo periodo, infine, si cominciano a registrare importanti progetti nel campo delle biomasse. Per quanto riguarda la produzione attuale, il 54% proviene dai combustibili legnosi, il 26% dagli agro-combustibili e lo 0,6% dai sottoprodotti di origine locale. Si calcola che le comunità rurali isolate del Paese soddisfino la maggior parte dei propri bisogni energetici con biomasse, principalmente legna, che provvede a produrre circa il 75% dell'energia di uso domestico.

Come il TTIP, Transatlantic Trade and Investiment Partnership in discussione tra Stati Uniti e Unione Europea, influirà sugli scambi commerciali con l'Italia? Non ci sarà uno sbilanciamento importante a favore solo degli 11 Paesi firmatari?
Considerato che il TTIP è ancora in fase di negoziazione, considero più opportuno concentrarsi sull'accordo di associazione transpacifica (Tpp) siglato dal Messico, con cui questa nazione si pone in testa al commercio internazionale nel ventunesimo secolo.
Circa 20 anni fa era stato messo in atto un processo simile grazie alla firma del Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord (TLCAN). Il Tpp diventerà una piattaforma fondamentale per il commercio internazionale e gli obiettivi raggiunti grazie a questo trattato verranno posti all'attenzione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio durante il "Doha Round". Il Tpp sarà utile per rendere il Messico uno dei punti cardinali del commercio internazionale, considerato che a questo trattato hanno già aderito l'America del Nord, l'America del Sud, l'Europa e da adesso anche l'Asia. Per il Messico si prevedono circa 150 bilioni di esportazioni per i prossimi cinque anni.

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