Trainano USA, Germania e Cina, fermi Russia e Regno Unito. I numeri del primo semestre 2018 sono stati presentati oggi a Milano durante l'Export Day Anima.
03 dic 2018
L'industria meccanica italiana ha esportato 14,5 miliardi di euro nel primo semestre 2018. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente si registra un leggero calo (-1,3%) dovuto a un unico settore specifico, le turbine a gas, che subisce un forte rallentamento (-29,7%), pari a 564 milioni di euro. È un settore soggetto a cicli di cinque-otto anni ed è a valle di un periodo di consegne mentre inizia a lavorare su ordini futuri. Questo settore specifico ha trainato verso il basso la media di perido Anima.
I primi Paesi export del mercato europeo mostrano andamenti positivi: al primo posto si conferma la Germania, la cui domanda di tecnologie italiane è in crescita (+4% rispetto al 2017) per un totale di circa 1,4 miliardi di euro. Anche la Francia presenta un trend in aumento (+7,7%) raggiungendo quota 1,3 miliardi di euro di prodotti della meccanica italiana importati. Così anche la Spagna, che aumenta il suo interesse verso il nostro Paese del +7,2% rispetto al 2017. Da sottolineare la performance della Polonia che nel primo semestre di quest'anno ha aumentato la cifra dell'esportazione italiana di un +15,6%.
«Le nostre imprese investono e continuano ad investire, questo è un fattore che distingue la meccanica italiana sia per sviluppare le proprie tecnologie e competitività, che per formare i propri collaboratori e per far crescere quindi non solo la qualità dei nostri manufatti ma anche i servizi ad essi correlati», commenta il presidente di Anima, Alberto Caprari. «Viviamo in un'epoca che ci presenta delle sfide geopolitiche particolari e nuove. Confido che chi ci governa mantenga saldo il contatto con le imprese, che hanno bisogno di avere ascolto e supporto, perché sono la spina dorsale dell'economia italiana».
Tra le tre mete principali dell'industria meccanica rimangono comunque gli Stati Uniti anche se nel 2018 il rapporto è negativo con un calo delle esportazioni italiane del -9,8% pari a 1,4 miliardi di euro di contro ai 1,5 miliardi di euro dell'anno scorso. Gran parte delle ragioni del decremento è legato alla riduzione della richiesta delle turbine a gas.
«Gli scambi commerciali sono sempre più complicati, costosi ed incerti», continua il presidente di Anima. «Dalla guerra sui dazi USA fino alle sanzioni verso Russia e Iran, senza dimenticare la Brexit, la geopolitica attuale sembra ridurre il mappamondo disponibile. In tutto questo si inserisce il mega progetto cinese della costruzione di una Nuova via della Seta che attraversa, coinvolge e lega ben 65 diversi paesi, quasi un terzo delle nazioni del pianeta che devono comunque sviluppare nuove capacità manifatturiere, oggi ancora molto limitate. La Cina è un mercato importante per la nostra meccanica che cresce dell'11% verso questa destinazione. In generale, sembra di assistere a una nuova corsa alla manifattura, mai vista prima in certi paesi che necessitano di local content. Siamo il secondo Paese manifatturiero d'Europa, padrone di numerose tecnologie, dobbiamo riuscire ad approfittarne».
Frena, invece, il Regno Unito (-2,5% rispetto all'anno scorso) attestandosi sui 625 milioni di euro come dato export rispetto all'Italia. In forte crisi ancora il rapporto con la Russia la cui richiesta di tecnologie italiane non accenna all'inversione di tendenza, negativa da molti semestri. Nel 2018 la decrescita è pari a -29,3% (dai 467 milioni di euro si toccano i 330 milioni di euro). È sempre più frequente il fenomeno del local content: una vera politica economica di localizzazione portata avanti dai grandi Paesi e non solo, con la Russia come capofila. L'intenzione è quella di sostituire l'import cercando di imporre il local content come criterio incidente stata la struttura politico-economica messa in campo dalla Russia. Queste performance, pur limitando il dato export del nostro Paese, hanno il grande vantaggio di permettere alle aziende di continuare a produrre in Italia il cuore delle proprie tecnologie mantenendone il know-how e la capacità di realizzare soluzioni su misura per i clienti. Il local content è un fenomeno che inizia a caratterizzare in misura sempre maggiore anche il Medio Oriente.
Anche l'India continua a crescere nella domanda di italianità: nel 2018 c'è stato una crescita pari al +16,1%. Le tecnologie green dedicate al settore acqua sono le più richieste. Con questo Paese Anima Confindustria ha instaurato un rapporto di collaborazione proficuo per entrambe le parti favorendo lo scambio commerciale tra le imprese italiane e le esigenze del governo locale.
Anima Confindustria Meccanica Varia, in questi mesi ha inaugurato due desk negli Emirati arabi e nell'Africa sub-sahariana per dare un supporto all'internazionalizzazione delle imprese italiane del settore. Nel contesto della giornata di oggi dedicata all'Export Day di Anima Confindustria, sono stati organizzati circa 500 B2B con rappresentati di 50 Paesi da tutto il mondo ed una partecipazione particolare di buyer provenienti da India, Indonesia, Russia e Libano.
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