Dal 2011 la Turchia impone dazi aggiuntivi su alcuni prodotti
08 nov 2018
Articolo pubblicato su L'Industria Meccanica n. 717.
Dal 2011 la Turchia impone dazi aggiuntivi su alcuni prodotti originari di paesi diversi da quelli con cui ha siglato accordi di libero scambio o istituito unioni doganali.
Per evitare che prodotti importati da paesi accordisti dell'Ue (ma non della Turchia) e immessi in libera pratica in Ue con trattamento preferenziale, siano esportati successivamente verso la Turchia con A.Tr, senza scontare i dazi Mfn e i dazi aggiuntivi – in forza dell'unione doganale tra Ue e Turchia – rendendo di fatto l'Ue una "lavanderia dei dazi", le autorità doganali turche stanno richiedendo agli importatori di prodotti provenienti dalla Ue un documento che attesti l'origine dei prodotti medesimi.
Tale documento può consistere, alternativamente, in: certificato di origine; dichiarazione del fornitore; exporter's declaration, ovvero un'autodichiarazione compilata dall'esportatore unionale che attesta l'origine unionale o turca dei prodotti cui si riferisce (il modello è disponibile sul sito del ministero dell'Economia turco).
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